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Biografia di Dina

Dina

Una sorella “normale” in una famiglia speciale.

Dina Claudi nasce a Camerino il 17 dicembre del 1915. In un passaggio del suo diario il fratello Vittorio afferma: «Rimanevano le grosse rate del mutuo, le spese di mio fratello e di mia sorella a Perugia prima e poi all’Accademia di Firenze». Sappiamo quindi che Dina Claudi si forma come artista presso il regio Istituto d’arte di Firenze e nell’anno scolastico 1935/36 consegue il diploma. Il 13 luglio 1937 Dina consegue l’abilitazione all’insegnamento delle materie artistiche. In un altro passaggio del diario, Vittorio riporta che «mia sorella Dina aveva finito l’Accademia ed era tornata a casa. Faceva delle belle sculture ed era corteggiata da giovani promettenti». Prova della bellezza e della grazia di Dina Claudi è testimoniata dal maestro Luciano Gregoretti: «Nel maggio del 1940, rimasi fortemente colpito da una straordinaria circostanza. Era un bel giorno di primavera, io ero iscritto in prima ginnasiale e come al solito, finite le lezioni, dopo cinque minuti ero già a casa, al primo piano del nostro palazzetto di via Roma. Le finestre anteriori davano sullo spiazzo dove era stato costruito il monumento alla concittadina Ines Donati, la prima donna fascista d’Italia. Dall’altra parte della strada e proprio di fronte alle finestre di casa mia, troneggiava la sede della GIL (gioventù italiana del littorio) una costruzione  in perfetta architettura razionalista a forma di nave a prua tonda. Ritornato da scuola, mi affacciavo spesso alla finestra centrale per aspettare l’ora del pranzo. Ed ecco quel giorno arrivare una Lancia Aprilia blu nuova fiammante che si fermò proprio a pochi metri da casa. Lo sportello dell’auto si aprì e in un attimo rimasi folgorato dalla giovane donna che ne uscì, per salutare e abbracciare un’amica che stava passando. Incantato rimasi lì, fisso a contemplare questa magica visione che mai più ho dimenticato. Era la prima volta che vedevo un’immagine così fantastica, un profilo perfetto, un trucco piuttosto marcato, le labbra rosso fuoco, gli occhi bistrati di blu con lunghe ciglia finte e i capelli nerissimi alla garçon. Il braccio destro ripiegato in vita e nella mano due dita con le unghie laccate di rosso come le labbra, stringevano un lungo bocchino d’osso bianco con alla sommità un cono svasato d’oro e una bianca sigaretta».

Dina Claudi è stata una delle prime giovani donne italiane a conseguire la patente automobilistica allo scadere dei 18 anni, segno dell’inizio di un’emancipazione femminile che si veniva lentamente affermando. Sempre Gregoretti continua descrivendo Dina «come una donna sportiva, che terminato il secondo conflitto mondiale, scorrazzava per le vie di Roma con una veloce ‘500 scoperta,  destando la meraviglia dei Militari Alleati».

Nel 1951 Dina si sposa con Enzo Ciardulli che ha militato probabilmente nelle fila del partito radicale italiano ed è stato Avvocato Generale dello Stato dal 22 aprile 1995 al 9 giugno 1995. Da questa unione nasceranno nel 1952 la figlia Donatella e nel 1954 Claudia.  Nel 1976 avviene la separazione dal marito Enzo e lei abiterà con le figlie a Roma in via Besso. Dopo il divorzio, Dina rimarrà sempre legata al fratello Vittorio, anche per varie vicende imprenditoriali e legali che hanno accompagnato la vita della famiglia Claudi. Del rapporto con il fratello Dina afferma: «Caro Vittorio e caro Piero siete i più cari fratelli che si possa [N.d.T.] immaginare sulla Terra. Non so se vivrò, se dovessi [N.d.T.] lasciarvi non pensate a me perché io vi starò sempre vicino. Ma fate da padre a queste figlie mie non le abbandonate, non hanno nessuno, dico nessuno, e hanno tanto bisogno di affetto. Io vi voglio tanto ma tanto bene. […]

Un abbraccio grosso grosso a tutti voi Dina.

E voi figlie mie non piangete perché io starò sempre accanto a voi. Che Dio vi benedica e vi aiuti a superare tutto questo. Un bacione le cose più grosse. Mamma».

Dina Claudi morirà nel mese di 23 ottobre del 1992.