I Caffè Romani

“Caffè Greco”

«Conferenza questa sera al Caffè Greco. Parlava G. G. sulla solitudine degli artisti» (Diario 1949-1955). Il “Caffè Greco” è uno dei caffè letterari più celebri della Capitale. Fondato nel 1760 da Nicola della Maddalena in via Condotti, deve il suo nome alle origini del suo fondatore, originario della costa anatolica. Nella sua ricostruzione dei caffè letterari di Roma, Palma riporta alcuni degli artisti ed intellettuali che lo hanno frequentato: «Wagner, Liszt, Gounod e Bizet, Gregorovius, Gibson e la sua allieva Enrichetta Hossmer […] Barrias, Wurzinger, Rosales, e Mariano Fortuny, il Ridel, Regaut, Hebert, Celentano, Morelli, il Catel, il Mayer» (Palma, Alberghi).

il “Caffè Rosati”

Il “Caffè Rosati” è stato fondato nel 1922 ed è ubicato in piazza del Popolo. Può essere considerato come uno dei ritrovi letterari più importanti del Novecento: «Panfilo Gentile è stato, con lo scultore Coccia e il suo gruppo, un assiduo frequentatore del Caffè, fin’oltre gli anni Trenta. Vincenzo Talarico ha rammentato in un suo scritto che la fortuna letteraria del Rosati di Piazza del Popolo si deve a Vincenzo Cardarelli che lì, nell’immediato dopoguerra, cominciò a crearsi il mito del suo cappotto perpetuo, passandoci – intabarrato – la prima estate. […] In piazza del Popolo, comunque, dopo il boom della dolce vita, tornano i transfughi di via Veneto: da Moravia a Turcato, da Franchina a De Chirico e così via anche per altri contemporanei della letteratura e dell’arte» (Palma, Alberghi).

“Caffè Canova”

Situato all’angolo di Via del Babuino e Via dei Greci, il “Caffè Museo Atelier Canova Tadolini”, deve il suo nome dallo scultore Antonio Canova che nel 1818 decide di firmare per garantire al suo allievo, Adamo Tadolini, la locazione dei locali per continuare la sua attività di scultore.

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